Il virus subdolo e silente delle aziende.

Le aziende, tutte, hanno un virus.

Un organismo silente che si sveglia nelle persone che le compongono il giorno dell’assunzione.
È subdolo, si riproduce e ti corrompe da dentro, diventando poi persino contagioso.
Non te ne accorgi, ma stai infettando chi ti circonda.

Questo virus può avere tanti nomi, io lo chiamo Noia.

Le aziende non raggiungono il proprio pieno potenziale perché le persone che le compongono pian piano perdono entusiasmo e passione per i progetti in cui sono impegnate.
Il virus le ha infettate, ha fatto loro perdere le motivazioni che le hanno portate ad arrivare sin li.
Timbrano il cartellino, svolgono il lavoro con indifferenza e noncuranza, fissando l’orologio in attesa della campanella.

Non esistono persone immuni, questo virus esiste in tutto il mondo e in ogni settore.
Noi compresi.

L’obiettivo primario che mi sono posto all’inizio del mio percorso era trovare progetti che potessero accendermi, darmi modo di non perdere mai entusiasmo.
Ora lo stesso obiettivo me lo pongo con una responsabilità in più, quella verso i ragazzi che compongono la nostra bella #agenzia.
Capita ogni tanto un momento di scoramento, una piccola vittoria del virus, da contrastare immediatamente con la medicina.

Oh yes, ne esiste una.
C’è chi la chiama “passione”, ma si sbaglia.
La passione non te la inventi a comando, soprattutto se devi sviluppare qualcosa che non è proprio sulle tue corde.
La medicina è quella scintilla negli occhi che si illumina quando capisci che quell’idea sarà vincente.
È quando nel mezzo di una serata ti viene quello shining, magari ti alzi e cerchi un pezzo di carta per scrivere due appunti o sketchare un concetto.
È quando sei due mesi che ti sbatti da una riunione all’altra, ma alla fine hai completato il progetto e il cliente ti guarda con stupore durante la presentazione.
È quanto realizzi che il tuo lavoro farà vincere un’azienda nel mercato, ma soprattutto che così darai la possibilità alle famiglie dei dipendenti di guardare al futuro in modo più sereno.

La mia medicina è concreta, senza attestati, titoli o premi.
Non sempre è facile, ma non deve essere neanche per forza difficile.
Tu ne hai una?

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