“Metta il cavallino nelle sue auto, le porterà fortuna”
“Metta il cavallino nelle sue auto, le porterà fortuna”
Sono passati 101 anni da quando, dopo aver guidato alla vittoria la sua Alfa Romeo al GP del Savio, un giovane Enzo Ferrari conobbe i genitori dell’asso Francesco Baracca.
La madre gli diede una foto del figlio e il gagliardetto con un cavallino rampante.
Quello stesso cavallino oggi è il secondo brand italiano più conosciuto al mondo, dopo Gucci e prima di Prada.
Nulla di strano.
Spesso, quando parliamo di brand identity, pensiamo immediatamente al logo di un’azienda.
Sì, il logo è indubbiamente importante; è il volto visibile di un’azienda, il simbolo che la rappresenta nei confronti del mondo esterno.
Ma… c’è un ma.
L’identità di un marchio va molto oltre il semplice aspetto visivo.
Non è solo un’icona di velocità e prestigio. Dietro quel simbolo c’è una storia, un’anima, un legame con il passato che ha plasmato l’intera identità dell’azienda.
Non è nato in un ufficio di design, ma è stato donato da una famiglia che ha perso un figlio in guerra.
Questa storia non riguarda solo un logo; racconta di coraggio, passione, tradizione e rispetto per l’eredità del passato.
È questo che rende il marchio Ferrari così potente e affascinante.
Il cavallino rampante non è solo un disegno su una macchina, è un legame emotivo con una storia appassionante.
Ecco perché è essenziale per le aziende comprendere che l’identità di un marchio è molto più di un semplice logo. È il modo in cui l’azienda si presenta, comunica e si connette con il suo pubblico. È la promessa che fa ai suoi clienti e il valore che porta nel mondo.
Quindi, quando pensate alla vostra brand identity, non limitatevi al design grafico. Cercate di scavare più a fondo, di comprendere la vostra storia, i vostri valori e il vostro scopo.
Il brand non è il logo, ma ciò che esso rappresenta