L’altra sera ho rivisto Full Metal Jacket.
Per chi non lo conoscesse, è un film di Kubrick che parla della guerra del Vietnam e delle difficoltà psicologiche e morali che i soldati devono affrontare.

In una scena il sergente Hartman insegna alle reclute l’importanza del loro fucile.
E lo fa con una preghiera prima di andare a dormire.
Lungo tutto il processo di “formazione” di questi marines è un continuo rimando al fucile come un’entità a sé, ogni soldato deve battezzarlo con un nome proprio e trattarlo quasi avesse un ruolo divino.

Nella narrativa di Kubrick, che ovviamente vuole denunciare il lavaggio del cervello instillato alle reclute, viene data molta importanza a questi passaggi.
L’importanza che il fucile ha per i soldati in guerra, come strumento che può salvare la loro vita o distruggere quella degli altri.

Ma nella realtà il fucile, come qualsiasi arma o oggetto, non gode di vita propria, non ha poteri soprannaturali, non agisce in autonomia.
è uno strumento, solo e soltanto uno strumento.

Se non c’è un essere senziente a (il soldato) a dare il comando (premere il grilletto), questo resta fermo, immobile, inerte.

Non è un concetto legato alla sola guerra, qualsiasi strumento non fa nulla senza una precisa istruzione o programmazione a monte.
Le auto non si accendono, le fotocamere non scattano, la chitarra non suona…

Spesso le aziende pensano più allo strumento da utilizzare, più che al bisogno da soddisfare.
Abbiamo tanti strumenti a disposizione, dai social alla cartellonistica, utilizzati per promuovere idee, prodotti o servizi.
Ma sono solo mezzi per raggiungere un fine.

L’importanza del marketing sta nella strategia, nella supervisione e nel controllo di tutte le attività portate avanti per garantire che i bisogni aziendali siano raggiunti in modo efficiente ed efficace.

Ma soprattutto, deve avere una o più persone dietro, ad agire con cognizione di causa.

Non basta saper premere il grilletto. Una strategia dice quando, dove e come intercettare un bisogno.

Quindi domandati, la tua azienda ha bisogno di uno strumento o di soddisfare un bisogno strategicamente?
E soprattutto, chi dovrà guidarlo?