Allenare i valori
Qualche settimana fa ho parlato di fronte alle atlete del Cagliari Calcio femminile, le under 15 e 17 che portano il logo Publikendi nella loro maglia.
Non mi piaceva l’idea di un sostegno “solo” contrattuale, volevamo fare qualcosa di più per un movimento, quello del calcio femminile, che sta pian piano acquisendo maggior importanza.
Abbiamo scelto di partire da loro, le atlete, le giovani.
Le persone.
Tra le varie azioni in programma, ho curato personalmente un breve seminario che non parlasse solo di strumenti, come possono essere i social, ma piuttosto accendesse loro due lampadine:
Una colorata, brillante, quella delle possibilità. Comprendere come siamo fortunati a vivere in un mondo interconnesso, dove in pochi attimi si può arrivare a parlare con chiunque, dal vicino di casa sino al proprio mito sportivo.
E come sfruttare al meglio questa possibilità.
Ma anche una più pallida, opaca, quella dell’attenzione. Perché “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, e ci vuole realmente poco, anche una semplice disattenzione, per finire nelle mani di realtà poco raccomandabili.
Per rovinare tutto ciò che di buono si sta costruendo.
Da quasi un decennio parlo giornalmente con imprenditori di realtà pazzesche, eppure prima di questo corso ero un po’ preoccupato.
Ne ho parlato anche con i miei collaboratori. Era una mia idea, ma non pensavo di essere la persona più adatta per parlare con delle adolescenti.
E invece le ragazze mi hanno fatto ricredere.
Curiose, brillanti, assetate di idee. Stupite di come ci fosse sempre lo stesso schema narrativo dietro tutte le storie più memorabili, di sport o di vita.
Certo, qualcuna un po’ più intimidita o “presa” dal suo smartphone, ma nulla che potesse giustificare la mia preoccupazione.
Penso che la chiave sia tutta qui, fare qualcosa che si ritiene giusto, costi quel che costi.
Perché se anche solo una delle decine di ragazze che mi hanno ascoltato ha fatto propria questa differenza, sfruttando al meglio gli strumenti per crescere personalmente e professionalmente e schivando il lato oscuro del web, potrò dirmi soddisfatto.
E non c’è nulla di più soddisfacente.